TRAMA La scena si apre negli anni ’20, nella dimora londinese dell’illustre Lord Benjamin Bradshaw. Una dimora alquanto spoglia, dal momento che l’eccentrico Lord ha perso tutti i suoi averi in misteriose circostanze, durante una notte passata al club; notte della quale si rifiuta di parlare con chiunque. Il fedele contabile, Matthew Higgins, non può darsi per vinto, e avendo promesso al defunto Lord George Bradshaw, fratello maggiore di Benjamin, di prendersi cura degli affari di famiglia, gioca ogni sua carta per estorcere a Lord Bradshaw la verità su quella famigerata notte e poterlo in qualche modo aiutare a sistemare le cose. Ma Benjamin Bradshaw è un osso duro, e solo messo alle strette rivelerà il suo grande e indicibile segreto, ovvero di essere astemio! Condizione inaccettabile per un uomo d’affari come si deve! “La società è fatta di maschere” spiega il Lord, “e ogni maschera è fatta di vizi e virtù. Se non hai quelli giusti, sei destinato a vivere nella menzogna” E aggiunge “Un uomo d’affari senza vizi non è nulla, non potrebbe mai incutere il giusto timore. Le sue virtù sono il suo tallone d’Achille! E infatti…” E infatti proprio nelle sue virtù si è insinuato il nemico, Lord Everton, che avendo scoperto la condizione di astemio di Lord Bradshaw, lo ha fatto ubriacare con l’inganno con lo scopo di estorcergli tutti i suoi averi, facendo leva sul grande amore del lord: il tè! Quello stesso tè che per anni Lord Bradshaw ha bevuto spacciandolo per whisky, nell’intento di salvare le apparenze, e che ora Lord Everton gli offre, spacciando, al contrario, del whisky per pregiato tè. È così che l’adorato tè diviene per Lord Bradshaw la causa della sua rovina, il capro espiatorio di ogni sua disgrazia e, disperato, giura sulla tomba del fratello di non toccarne più una goccia in vita sua, mettendo a tacere per sempre quell’insensato amore per la pregiata bevanda!

Ma le vie del tè sono infinite e mantenere la promessa non sarà facile per Lord Bradshaw, soprattutto dopo l’arrivo di Lady Isabel, sua nipote e figlia del defunto George, la quale, appena tornata dall’India, riaprirà ufficialmente le porte di casa Bradshaw al tè, che metterà letteralmente sotto il naso dello zio. E le tentazioni non mancheranno neanche per il buon Higgins, visibilmente attratto dalla misteriosa e seducente ragazza. Ma cosa sarà venuta a fare Lady Isabel dopo tanti anni passati in convento e dopo quel lungo viaggio che l’ha portata in Oriente? Perché cerca in tutti i modi di impossessarsi di una lettera giunta dall’India a casa Bradshaw e rimasta, non letta, nelle tasche del signor Higgins? Ma soprattutto, chi è quel Fluffy che Lord Bradshaw non può fare a meno di nominare?

In un crescendo di situazioni comiche e paradossali, il mistero si dipana, vecchi segreti di famiglia vengono a galla e Isabel, con l’inaspettato aiuto di Higgins e dello zio, riporta alla luce un tesoro in grado di garantire alla famiglia, ridotta sul lastrico, un nuovo inaspettato futuro: un sacchetto di pregiati semi di tè da coltivare tutti insieme in India, nessun Bradshaw escluso! E sarà proprio la famiglia il vero tesoro trovato: tra affari, lettere, sacchetti di tè e disperate quanto divertenti analisi di vizi e virtù, le maschere cadranno una ad una, e i legami, quelli veri, saranno alla base della rinascita della famiglia Bradshaw.

 

Recensioni e storia dello spettacolo:

Diamoci del tè è una commedia di recentissima messa in scena. Lo spettacolo ha debuttato il 7/8/9/10 luglio 2016 presso il teatro Kopó essendo stato scelto per il cartellone della stagione estiva 2016.

Lo stesso teatro Kopó, visto il consenso di pubblico riscosso, ha riproposto Diamoci del tè durante l’attuale stagione teatrale 2016/2017. La messa in scena, avvenuta a marzo 2017, ha visto l’ingresso nel cast di Claudio Boschi, nel ruolo di Lord Benjamin Bradshaw.

Non diamoci del tu al Teatro Kopó, ma ‘Diamoci del tè’

di Mena Zarrelli – 10 luglio 2016

Procede con successo la programmazione estiva in cartellone al Teatro Kopó di Roma, ormai insostituibile punto di riferimento culturale del quartiere Tuscolano Cinecittà. Grande successo di pubblico anche per “Diamoci del tè”, in scena dal 7 al 10 luglio 2016, che ha registrato sempre il tutto esaurito.

Diamoci del tè” di Maria Elisa Barontini, è ambientata nel 1929 e narra una serie di fatti e di misfatti che ruotano attorno a questa particolare bevanda: il tè! Croce e delizia di uno dei personaggi principali, Lord Bradshaw, il tè sarà, appunto, il protagonista indiscusso dello spettacolo.

Le vicende narrano, infatti la sorte di una famiglia nobile, i Bradshaw, caduti in disgrazia. Accanto a Lord Bradshaw, ingannato da una bottiglia di whisky spacciato per pregevole tè, ci sarà il suo fedele servitore, Higgins che si innamorerà di Lady Isabel, rampolla della famiglia scappata dal convento e appassionata di letture erotiche. Il whisky creduto tè sarà bevuto dall’astemio Bradshaw che cederà, sotto effetto dell’alcol, le sue ricchezze ad altro sinistro nobile. Grazie all’arrivo di una misteriosa lettera dall’India, sarà possibile recuperare il patrimonio perduto e trovare i semi di un tè unico al mondo che riporteranno in auge la famiglia Bradshaw. Trionferà la passione tra Higgins e Lady Isabel che sarà curiosa di sperimentare con lui ciò che ha appreso dalle sue letture.

La storia si presenta avvincente e l’attenzione dello spettatore è catturata dalle intricate vicende che hanno portato alla perdita e, poi, al recupero del patrimonio dei Bradshaw. Pregevole la drammatugia grazie ad un testo accurato e ben scritto in cui non mancano passaggi comici e di forte ironia, adeguatamente inseriti nella narrazione.

Maria Elisa Barontini si rivela abile anche nella regia, attenta a tutti i dettagli della scena, dai costumi alla scenografia, dai cambi di scena alle luci. Inoltre, la Barontini è l’interprete di Lady Isabel, a cui ha prestato il suo viso fresco e giovane, riuscendo in una buona recitazione del suo personaggio. Molto buona anche l’interpretazione di Emanuele Capecelatro  nei panni di Lord Bradshaw, ruolo caricaturale non facile da rendere sulla scena con molti tratti comici che non hanno deluso il pubblico in sala; bravo anche Alessandro Giova, molto disinvolto nel personaggio di Higgins.

Da vedere, per una serata all’insegna del divertimento e dell’allegria.

BIOGRAFIA Le Vaghe Stelle nasce nel 2016 con l’intento di dare un nome ad un percorso fatto allo stesso tempo di cultura e comicità, studio e leggerezza, intrapreso anni fa dalla fondatrice Maria Elisa Barontini. La compagnia si avvale della preziosa collaborazione di attori professionisti, tra cui Alessandro Giova, che hanno ben saputo cogliere ed interpretare lo spirito giocoso, ma allo stesso tempo non privo di significati e riflessioni, perseguito dalla compagnia stessa. I rimandi storici sono spesso al centro delle opere proposte, piccoli viaggi nel tempo alla ricerca di un’umanità trasversale e universale, che ci lega agli altri mostrandoci noi stessi…magari attraverso una risata!

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